L’esterno belga titolare nelle prime due giornate non ha ancora inciso, ma resta uno degli uomini su cui Baroni punta di più
Le prime due giornate di campionato hanno visto Cyril Ngonge partire sempre dal primo minuto, segno di quanto Marco Baroni creda nel suo talento e lo consideri una pedina centrale per il progetto tecnico del Torino. Il belga è arrivato in granata con l’etichetta di colpo destinato a fare la differenza, forte delle sue qualità nell’uno contro uno e della conoscenza già acquisita con l’allenatore. Eppure, in questo avvio di stagione, il suo rendimento non è stato all’altezza delle aspettative.
Ngonge cerca la scintilla
L’esterno ha mostrato a tratti sprazzi della sua classe, cercando la giocata e provando a innescare l’attacco granata, ma la condizione fisica ancora non ottimale ha limitato la sua incisività. Nei quasi 180 minuti disputati sinora non ha ancora trovato la via del gol. A pesare è stata anche la difficoltà complessiva della squadra, che non ha ancora trovato equilibrio e continuità nelle prime uscite ufficiali.
Questo però non deve trasformarsi in una bocciatura affrettata. Ngonge rimane uno degli innesti più importanti della sessione estiva e il Torino sa di avere tra le mani un giocatore in grado di spostare gli equilibri. Servono tempo, fiducia e la possibilità di ritrovare la brillantezza che lo aveva reso protagonista a Verona.
Baroni punta su di lui
La sensazione è che, una volta raggiunta la forma migliore, il belga possa diventare quel punto di riferimento offensivo che il club cercava. Baroni lo conosce bene e continuerà a puntarci, consapevole che il vero Ngonge deve ancora vedersi. Per ora l’impatto è stato al di sotto delle aspettative, ma resta intatta la convinzione che il suo apporto sarà determinante nel corso della stagione.

Forza Cyril, fagli vedere a questi rivedibili a vista che sei bravo!
Non gli si accende la scintilla perché è stato preso a fari spenti.
…..si alla fermata del 23 barrato!